Montana Lingua @ dialoge
Introduzione
Il modulo “Montana
Lingua”, sviluppato nel 2007
nell’ambito del progetto Sokrates con i contributi della Comunità Europea,
punta a mettere gli alunni
di fronte a contesti per loro inusuali, dove creatività, cooperazione e
comunicazione giocano un ruolo importante. Tutti i sensi vengono coinvolti in
piccole e grandi avventure, siano esse negli spazi cittadini o nella natura,
dove le competenze linguistiche e cognitive si fondono con le abilità emotive e
sensoriali. La lingua straniera viene qui utilizzata come mezzo di
comunicazione per riuscire a svolgere quei compiti che di volta in volta si
presentano nelle situazioni da affrontare. È qui che il consigliarsi a vicenda,
il proporre, il ragionare si fonde con strutture linguistiche ed espressioni
idiomatiche e la competenza verbale diventa sociale e luogo di negoziazione.
Pedagogia e didattica
Quella che si definisce come pedagogia
esperienziale ha una lunga tradizione: da Rousseau, Dewey, fino al più noto
anche ai non addetti ai lavori, Sir Baden Powell. Il fenomeno dello scoutismo
infatti l’ha resa nota a livello globale. Il progetto Montana Lingua vuole fare
incontrare questa sensibilità educativa con la didattica delle lingue
straniere. Il regolare esito della pedagogia esperienziale (sviluppo della
persona e scoperta delle proprie capacità individuali in un ambiente sociale)
si coniuga qui con l’apprendimento linguistico, generando nell’alunno e nel
gruppo di apprendimento fiducia nelle proprie capacità e motivazione allo
studio.
Un bastone magico
Il progetto contribuisce a mio parere con
qualcosa di unico alla metodica del Problem Solving: il contatto con la natura.
Esso si svolge infatti di preferenza in contesti naturali: un bosco, uno spazio
aperto, un parco, un prato, e questo valore aggiunto ha effetti a lungo
termine, se non indelebili, sull’apprendimento. Vengo subito ad esemplificare.
Una delle attività proposte si chiama “Il bastone magico”. Si svolge in due
squadre. Ciascun gruppo ha il compito di disporsi in due file parallele, una di
fronte all’altra e di reggere un bastone (canna di bambù) appoggiato sugli
indici di ciascun componente. Al via del docente, ciascuna squadra deve
coordinarsi in modo tale che il bastone scenda fino a terra mantenendo il
contatto con gli indici di ciascun membro.
Avendolo provato personalmente, so che la
prima volta è impossibile raggiungere un esito, a prima vista così scontato. Il
momento in cui prendi una iniziativa personale infatti, è anche quello i cui
non mantieni il contatto con l’asta. L’unico modo è coordinarsi verbalmente.
Ed ecco che entra in gioco la didattica
della lingua. Occorre che i partecipanti conoscano sia gli avverbi di luogo
(nel caso della lingua tedesca: unten, oben, vorne,
hinten) che alcune espressioni, ma anche, ad esempio, che abbiano
una sufficiente padronanza dell’imperativo (lasst den
Stab nach unten) o delle frasi Infinitive (den
Stab nach unten lassen). A questo proposito dovranno concordare tra
loro di usare alcuni segnali, comandi vocali che possano sincronizzare i loro
movimenti.
Un esercizio come questo, della durata di
circa 40 minuti, attiva una vasta gamma di competenze verbali e cooperative,
oltre ad essere molto divertente. Inoltre può essere adattato anche per tutti i
livelli linguistici.
Un’altra
attività che ho potuto sperimentare nel mio soggiorno Erasmus+, grazie
anche con una classe DAF internazionale,
è quella chiamata Foto Rallye. Prima di passare al mio resoconto personale,
vorrei tradurre il contenuto della guida.
Foto Rallye
Svolgimento
Regole e tipo di richiesta
Il docente raccoglie intorno a sè i
partecipanti e spiega loro quanto segue:
- Davanti a noi inizia un percorso
circolare, o meglio, un Foto Rallye, della durata da una a tre ore. Il tragitto
è segnato sulla carta. Si tratta di osservare un elemento del percorso, di
descriverlo e di capire bene quanto viene descritto.
- Per questo motivo ora costituiamo due
squadre (o quattro) che giocheranno l’una contro l’altra. Ciascun gruppo ha
carta e penna e un dispositivo fotografico (macchina digitale o cellulare).
- Le squadre si muovono lungo un cammino
circolare: il primo gruppo in una direzione, l’altro in quella opposta.
Ciascuna squadra deve fare sul tragitto una descrizione scritta del percorso
che servirà poi da guida per l’altra squadra. Per questo deve essere breve ma
precisa.
- È inoltre di fondamentale importanza che
scegliate nel cammino 5 punti che vi sembrano particolarmente significativi e
che li fotografiate. Ogni fotografia dovrà essere descritta in 5-6 frasi in
modo leggibile. La descrizione sarà curata di volta in volta da un membro
diverso del gruppo.
- Dopo circa un’ora incontrerete a metà
strada l’altra squadra nel punto indicato nella mappa e vi scambierete le
descrizioni del percorso e quelle delle fotografie scattate. Non dovrete però
mostrare loro le foto, che verranno poi confrontate all’arrivo.
- Ora dovrete percorrere a ritroso il
tragitto fatto dall’altra squadra fino al punto di partenza e scatterete le
fotografie nei punti descritti
dall’altro gruppo.
- All’arrivo dovrete confrontare le foto
che si spera siano uguali!
- Importante: dovrete parlare sempre in
lingua.
Dopo il “via”, il docente raggiunge il
punto di incontro delle squadre per vigilare sulla consegna dei testi.
Varianti
L’idea si adatta bene anche in una città
o per un percorso in bicicletta.
La guida fornisce spiegazioni dettagliate
non solo sul procedimento, ma anche, tramite un prospetto, sulle principiali
caratteristiche didattiche e tecniche di ogni attività. Nel caso specifico
appena descritto, la tabella si presenta così:
Foto-Rallye
Due gruppi percorrono in senso opposto un
percorso circolare, sul quale dovranno fotografare e descrivere nei dettagli
elementi significativi.
Competenze
sociali
|
Cooperare,
comunicare, orientarsi sul territorio o in città, acquisire sensibilità per
elementi naturalistici o urbani.
|
Competenze
linguistiche
|
Scrivere e
comprendere indicazioni di percorso e descrizioni, confrontarsi, prendere
decisioni.
|
Strutture
linguistiche
|
Ad esempio: “Geht
den Weg X bis zu Y, vorbei an T...!“ „das Foto zeig im Vordergrund einen X, am rechten Bildrand sieht man
eine Y...“ „X wäre ein gutes Motiv.. „.
|
Vocabolario
|
Natura/paesaggi
naturali o urbani
|
Grammatica
|
Imperativo,
preposizioni.
|
Livello
linguistico
|
A1, A2, B1, B2,
C1, C2.
|
Composizione dei gruppi
|
Per 20 alunni ad
esempio, 4 gruppi da 5.
|
Tempo
|
Da uno a tre ore,
a seconda del percorso
|
Materiale
|
A squadra: 1
dispositivo fotografico (macchina digitale o cellulare), 1 mappa del
percorso. Per ciascun componente: carta e penna.
|
Territorio
|
Percorso
circolare nella natura o in città da circa 1 o 2 ore.
|
È difficile per il docente controllare se
gli alunni sul percorso si attengono alle regole e parlino in lingua. C’è
quindi la possibilità di nominare per ogni squadra un assistente (o spia) che
aiuti a controllare il corretto svolgimento dell’attività. Il compito
principale per tutti i partecipanti è quello di preparare e comprendere testi
descrittivi. La variante proposta qui implica che gli alunni conoscano come
prerequisito la descrizione di percorsi e i vocaboli relativi alla natura e
alla città.
Se si hanno quattro squadre occorre
scegliere 2 tragitti ad anello che abbiano lo stesso punto di partenza,
altrimenti si può optare per una partenza dilazionata. Almeno un partecipante
per gruppo dovrà girare con un dispositivo fotografico.
Preparazione
Il docente dovrà
avere confidenza con il tragitto e stabilire il percorso.
Il progetto sul campo
Come accennavo prima, vorrei brevemente
esporre quanto ho personalmente vissuto nel partecipare dal vivo a questa
attività.
Gli alunni, di varie provenienze, hanno
colto subito il regolamento del Rallye e sono partiti divisi in squadre per il
loro percorso.
Visto che i gruppi erano quattro,
ciascuno seguito da un docente, si era liberi di seguire il percorso per
arrivare al punto di scambio dei testi. Invece che fare un tragitto complicato
e rendere magari più difficile il ritorno alle altre squadre, i ragazzi del mio
gruppo hanno optato di seguire la via principale. E così anche altri. Si sono
quindi velocizzati di molto i tempi. Il contenuto linguistico dell’attività è
stato approfondito bene, dando la possibilità ad ogni membro del gruppo di
esprimersi. Un valore aggiunto, che non avevo previsto, sono state le
chiacchiere in lingua lungo la strada, situazione che all’estero si verifica,
ma più difficilmente in Italia.
Alla fine é stato divertente confrontare
le fotografie, sia quando corrispondevano che quando invece erano diverse.
Il mio giudizio su questa attività è
molto positivo: dal punto di vista didattico, infatti, l’argomento Wegbeschreibung,
che solitamente si affronta sul libro di testo e con dialoghi
“addomesticati”, è risultato di più semplice comprensione e, grazie
all’utilizzo immediato, ha potuto già essere, almeno in parte, assimilato. Se
quindi già della sua descrizione nelle pagine del manuale il Foto Rallye
risultava interessante, posso confermare che la sua attuazione supera di gran
lunga le aspettative.
Conclusione
Trovo che il progetto Montana Lingua sia
particolarmente interessante per la sua capacità di portare in modo immediato nell'ambito dell’apprendimento linguistico la pedagogia esperienziale e quindi
per avere messo al centro il dato emotivo, aspetto che gioca un ruolo
fondamentale nel processo insegnamento/apprendimento.
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